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Cosa è stata per me la “100 km del Passatore 2011”?

Un miscuglio di emozioni e sofferenza, un'esperienza spirituale prima ancora che fisica. Ha cambiato il mio modo di vivere questo sport e mi ha portato a scrivere il libro “Spostando il limite un po' più in là”.

E' stata l'unica gara alla cui vigilia ho sentito tensione, cosa del tutto nuova per me. Ci ho messo tre giorni per metabolizzarla e per decidere di riprovarci. E quando ho deciso, l'ho aspettata per un anno. Ho aspettato per dodici lunghi mesi di potermi rapportare di nuovo con la Grande Sfida.

Chi non ha mai corso il Passatore, non può capire cos'è il Passatore.

Con queste forti motivazioni in testa eccomi pronto venerdì 25 maggio sotto casa a Milano per partire alla volta di Firenze. Come sempre in queste gare con me c'è Lillo che non nasconde ambizioni cronometriche di tutto rispetto.

A completare il quadro degli atleti di Novara Che Corre, anche Luca Omodeo alla sua prima, coraggiosa esperienza in una 100 km. Per l'occasione si è fatto accompagnare dalla signora Marcella, sua mamma.

Sul pulmino che ci porterà a Firenze e che poi diventerà l'Ammiraglia che ci seguirà tutta la notte, anche la campionessa milanese Simona Leone che, come me, è testimonial dell'associazione “La Via della Felicità”. A Firenze, ad aspettarci,anche l'altro campione testimonial,Ciro Di Palma.

Il meteo, giunti nel capoluogo toscano,non è dei migliori. Non oso immaginare cosa possa voler dire correre per 100 km sotto la pioggia,ne ho già presa fin troppa nei mesi di allenamento e di avvicinamento a questa gara.

Ci sistemiamo in albergo e dopo una veloce passeggiata,ci sediamo per la cena. Pasta,pollo,patate e per qualcuno anche il dolce. Cena calorica,domani non si scherza e si brucerà tantissimo.

Un'altra passeggiata per agevolare la digestione e poi tutti a nanna,la nuotata di quella stessa mattina mi ha portato ad essere stanco il giusto e ad addormentarmi velocemente. Non prima di aver ricevuto l'sms della mia amica “di sabbia” Cinzia che mi dice che si aggregherà al nostro gruppo come accompagnatrice sull'Ammiraglia. Si rivelerà fondamentale.

La mattina di sabato 26 maggio,dopo otto bellissime ore di sonno,ci siamo trovati per l'abbondante colazione e poi siamo usciti per trovarci con gli amici dell'associazione.

Ci ha raggiunto Cinzia,che indossava la maglia di finisher della “100 km del Sahara”. Ricordi.

Un' altro caffè,tanti amici da salutare e ci siamo diretti al ritiro pettorali dove,dopo una mezzora di coda,mi sono preso il mio numero 344 che,ironia della sorte,era il numero di Lillo lo scorso anno.

I minuti passano veloci,la tensione sale,specie per chi è alla prima esperienza su questa distanza. Una 100 km è sempre una 100 km come dice il Re Giorgio Calcaterra e se lo dice lui c'è da fidarsi.

E' una distanza che nasconde molte insidie,soprattutto in una gara come il Passatore nella quale ci sono moltissime salite spaccagambe e nella quale si corre per lo più con il buio.

A pranzo ci aspetta una giornalista di Canale 10 con il cameraman che intervista Simona,Ciro e me per sapere le nostre sensazioni appena prima del via. Per me sono sensazioni positive,sono molto tranquillo. So quello che mi aspetta e questo,rispetto all'anno scorso,mi dà molta forza. Sono sicuro che andrò bene e con questo pensiero,dopo pranzo,mi preparo per la gara.

Forte dell'esperienza,mi faccio il bagno nella vasellina e preparo ricambi pesanti per la notte. Questa volta il freddo e le vesciche non mi tormenteranno.

Parto con maglia a maniche corte,cappellino e marsupio con il telefono. Il pettorale l'ho appuntato sui pantaciclisti dello Squero dai quali ormai non mi separo più. I ricambi sono nelle sacche sull'Ammiraglia,la bandiera della Via della Felicità me la passeranno a pochi km dall'arrivo.

Eccoci in piazza,ancora un caffè e un bicchiere di acqua e ci siamo. Incrociamo Giorgio Calcaterra che,vedendomi,mi saluta chiamandomi per nome. Sono soddisfazioni!

Alle 14.45 ci infiliamo nella griglia di partenza,gli sguardi di Simona e Luca sono tesi. Io e Lillo sappiamo cosa succederà nei prossimi 100 km e siamo tranquilli,sto bene e sono pronto all'avventura.

Matteo Renzi,sindaco di Firenze,dà il via alla gara. Partiti.

Ora non si scherza più. La Grande Sfida,un anno dopo,è ricominciata. E che sia indimenticabile come l'altra volta.

Firenze,stupenda come sempre in questo sabato di fine maggio,ci saluta subito. E subito si comincia a salire. Prima tappa:Fiesole. Sono in forma ma doso le forze e cerco di farle dosare anche ai ragazzi che corrono con me,il Passatore inizia dal 65esimo km in poi!

Passiamo Fiesole e mettiamo nel mirino il secondo target,Vetta Le Croci al km 17. Questa parte di gara è molto panoramica e si corre in mezzo al verde. Ci fermiamo ad ogni ristoro anche perché sono una delle cose più belle di questa storica manifestazione,per ora si trova solo frutta,acqua e sali. Le chicche,come il brodo caldo ed il caffè,le troveremo più avanti.

Passiamo a Vetta Le Croci con un buon margine rispetto allo scorso anno e ci buttiamo nella discesa di 15 km che ci condurrà a Borgo San Lorenzo,primo traguardo intermedio della gara e punto di ritrovo con i ragazzi dell'Ammiraglia. Ed infatti li troviamo tutti al km 31: Roberto,Antonio,Marcella e Cinzia che da quel momento correrà con noi.

Il Passatore sta iniziando a presentarsi,a farsi conoscere. Io e Lillo gli portiamo rispetto,Luca invece aveva osato quasi denigrarlo affermando che si poteva chiudere in 12/13 ore e che dopo la Colla la gara era pressoché fatta.

Ecco,la Colla.

Il Passo della Colla di Casaglia è il punto più alto che tocca la gara e si trova a 1000 metri di altitudine. Si raggiunge dopo 17 ininterrotti km di salita che iniziano appena dopo Borgo San Lorenzo. La gara non finisce lì,semmai inizia.

E di questo,Luca,ben presto se ne accorgerà.

Saliamo alternando corsa e camminata,ci fermiamo ai ristori e procediamo con il primo cambio di indumenti. Il sole sta pian piano calando ed entro breve arriverà il buio.

Più o meno siamo tutti allo stesso passo, con me ci sono Luca,Cinzia e Simona. Lillo è qualche km più avanti e sta viaggiando ad una media pazzesca.

I ragazzi dell'Ammiraglia non ci fanno mai mancare il loro prezioso supporto e ci seguono costantemente sulla salita. Dopo 6 ore e 20 minuti di gara,in anticipo di 40 minuti rispetto allo scorso anno,scolliniamo al Passo della Colla. Il km è il 48,la notte è calata sulla gara e le luci frontali sono già accese da qualche minuto sulle nostre teste.

Inizia la discesa verso Marradi,qui l'anno scorso sono cominciati i problemi grossi. Quest'anno sono in forma e le gambe vanno che è una meraviglia. Simona corre come se niente fosse,la mitica Cinzia è ancora con noi mentre Luca sta perdendo qualche colpo. Si stacca e poi ci riprende ma lo conosco bene e so che sta iniziando a pagare il conto.

Prima di partire avevo scritto questo:

“Non lo chiamo “Passa”,gli porto il rispetto che gli è dovuto. Nonostante l'abbia conosciuto da vicino non mi sento così in confidenza da lanciarmi in un diminutivo. Luca no,lo chiama “Passa”.Quasi lo prende in giro.

Ed il Passatore,vedrai,si prenderà la sua rivincita. Lo manderà in crisi quando avrà già corso una maratona e mezza e ne mancherà ancora una.

Il Passatore è tosto e presenterà,stanne certo,il suo conto. Ricordati che può succedere di tutto in 15 ore di corsa”

In effetti sta succedendo ciò che avevo pronosticato.

Nella discesa verso Marradi ci viene comunicato che,a Faenza,Giorgio Calcaterra ha vinto il suo settimo Passatore consecutivo ed un piccolo boato scalda la fredda notte dell'appennino ed anche i nostri cuori. Il Re umile centra una storica doppietta consecutiva,Mondiale e Passatore.

A Marradi,al km 65,ci arrivo ancora in piena forma e con addirittura un'ora in meno sul crono del 2011. Le gambe tengono,la testa c'è. Ho solo qualche problemino di stomaco e un po' di freddo nonostante mi sia coperto bene. Ma continuo a correre bene e ad un buon ritmo. Vorrei arrivare a Faenza con il buio,quindi entro le 4.30 del mattino. Mi rincuora molto il fatto di pensare al netto miglioramento che sto ottenendo rispetto alla mia prima esperienza in questa avventura e soprattutto mi rendo conto di ricordarmi metro per metro tutto il tracciato.

Supero anche una piccola crisi tra il km 70 ed il km 80 e quando passo quest'ultimo cartello sono consapevole che ormai manca meno di una mezza maratona all'arrivo. Sto bene e sono sorpreso quando,appena davanti a me,vedo Lillo.

Stava andando benissimo ma è stato frenato da un infortunio alla gamba. Gli chiedo come va e,nonostante tutto,lo vedo bene. Ha rallentato molto ma sono sicurissimo che non mollerà.

Corro ancora ed arrivo a Brisighella,km 88. Qui l'anno scorso non sapevo neanche più dov'ero! I ragazzi dell'Ammiraglia mi passano la bandiera e mi preparo a correre gli ultimi 12 km di gara. Riprende a correre anche Cinzia che era risalita sul pulmino intorno al sessantesimo km; facendo due conti,Cinzia correrà per 12 km che sommati ai 30 km che aveva corso in precedenza fanno 42 km giusti giusti. La maratona!E per fortuna che non voleva correre molto!!

Avvicinandomi a Faenza mi tornano le forze e la mia corsa si regola su di un ritmo elevato quanto inaspettato ed in questo modo i km passano che è un piacere. Vedo il cartello del km 95 che è sempre emozionante,ce la sto facendo un'altra volta.

Ho voglia di arrivare,sento che il traguardo è davvero vicino.

Al km 96 aumento il passo,non l'avrei mai pensato ed invece è vero. Sto correndo a meno di 6 minuti al km e questo mi permette di superare molti atleti e di sbirciare i loro sguardi stupiti. Un pazzo che dopo quasi 100 km di corsa li passa al doppio della loro velocità!

Eppure sto bene e non mi fermo e,dopo aver passato la famosa rotonda del Passatore (dedicata proprio alla gara),entro nel centro abitato di Faenza. Il cartello del km 98 mi fa capire che arriverò con il buio così come avevo sognato e che abbasserò il mio personale di circa due ore!!

Ma soprattutto che manca davvero solo qualche centinaia di metri al traguardo.

Al km 99 tiro fuori la bandiera della Via della Felicità e mi appresto a godermi l'arrivo in piazza del Popolo,caratteristica con le sue luci arancioni.

Eccolo là,vedo l'arco dell'arrivo.

Allungo il passo e taglio la finish line della mia seconda “100 km del Passatore” in 13 ore 9 minuti e qualche secondo. Per me un grande risultato,ben 2 ore e 6 minuti in meno rispetto al 2011!!

Prima di ricevere la meritata medaglia,le bottiglie di vino e i 10 euro della cauzione del chip e prima di sedermi con Cinzia che mi “coccola” portandomi da bere e qualcosa per coprirmi,penso a tante cose come sempre.

Penso a Rada e Carmelo che erano qui con me lo scorso anno,penso agli amici di Novara Che Corre che mi hanno seguito da casa,in particolar modo Andrea Squeo che mi ha chiamato prima di andare a dormire.

Penso a tutto quello che è successo in questo anno,il cambio di città,il libro,i campioni che sono diventati amici,il Sahara.

Il Passatore è uno spartiacque,una specie di esame di coscienza che serve per capire e valutare ciò che abbiamo fatto nell'anno trascorso e se lo abbiamo fatto bene. Questo è uno dei motivi per cui,finché le gambe ed il cuore me lo permetteranno,correrò sempre questa gara. Che più che una gara,è una stupenda avventura ed un viaggio dentro sé stessi.

Mi fermo solo un attimo,poi prendo la navetta e vado a godermi una bella doccia ed un sonno breve (solo tre ore...) ma ristoratore.

Anche quest'anno è andata,nessun dolore sparso. Sto bene e mi sono divertito e questo,in fondo,è ciò che conta.

Ringrazio gli eroi che quest'anno mi hanno onorato della loro compagnia in questa incredibile esperienza:

l'inseparabile Lillo

il coraggioso Luca

la tostissima Simona

il Campione Ciro

gli unici Antonio,Scylla e Roberto

la preziosa Marcella

la donna del deserto,la mitica Cinzia(aspettando la MdS 2013)

tutti i volontari dell'associazione “La Via della Felicità”

Buona Strada!


 
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……….. Non si tratta solo di sport, ma di passione, stile di vita, emozioni… ed è proprio quando provi queste sensazioni che capisci che una “cosa” ti appartiene.. Beh, tutto questo per dire che non avrei mai immaginato che dopo solo una anno “dall’inizio” e con solo 2 mezze maratone ufficiali nelle gambe, il 1 maggio 2012 avrei corso e concluso una M A R A T O N A….Mi fa ancora un po’ paura il suo nome, quasi come durante i secondi prima della partenza, ma adesso ho iniziato a conoscerla e non vedo già l’ora di sfidarla nuovamente..

Alle 7.45 ci troviamo al parcheggio della Comoli con Luca (dimostratosi un efficientissimo accompagnatore e sostenitore) Federico e Simone… Lillo ci raggiungerà direttamente a Vercelli….

Per me e Federico è la prima Maratona…io la vivo cono molta ansia e preoccupazione, mentre Fede è tranquillo e rilassato. Beh…. Per Simone e Lillo ormai i 42.195 sono quasi all’ordine del giorno….. della settimana senza ombra di dubbio!!!!

Questo mi rassicura molto perché, sapere di essere “scortati” da una persona con molta esperienza sulle lunghe distanze, non è da poco….. il meteo invece non è per nulla dalla nostra parte!!!

Dopo esserci cambiati nel parcheggio della stazione di Vc ci dirigiamo alla linea di partenza, dove ci infiliamo i sacchi trasparenti e dove l’adrenalina inizia a salire sempre di più…. Alle 9.01 lo sparo!!

Non c’è tantissima gente (300 persone, forse anche meno) e si corre tranquilli per il lungo viale che dopo 4h39 diventerà il ricordo più bello di quella giornata.

Lillo corre con noi per i primi minuti, poi si stacca per fare la sua gara… e che gara! Che tempo!! Simone, invece, rimane con i 2 “novellini”. Formiamo subito un piccolo gruppo con altri 2 ragazzi e il tempo passa piacevolmente, nonostante i cavalcavia e il minaccioso cielo nuvolo che da lì a poco non ci avrebbe lasciato scampo…..

Su consiglio di Simone faccio tappa e mi fermo ad ogni ristoro: è tutto di guadagnato per i km successivi!!

Luca ci raggiunge in macchina al 14 km per incoraggiarci e sostenere il morale……Poi ci salutiamo dandoci appuntamento al 21simo km….La metà!!!

Il tempo ci grazia proprio fino al passaggio sul “tappetino” della Mezza Maratona…. da lì in poi: tanta acqua, vento e freddo! Al ristoro del 21 km però gustiamo una squisitissima marmellata fatta in casa che aiuta a tirare un po’ su il morale, oltre che gli zuccheri… Credo di non aver mai mangiato così tanto durante una gara! Ci voleva!

Da lì in poi inizio davvero a pormi degli obiettivi fissi (che quasi sempre coincidono con il prossimo ristoro), perché, se la gara fino a quel momento era andata bene, da lì in poi sapevo che poteva succedere di tutto…inizio a chiedermi: e i crampi?? Chissà quando arriveranno..…perché arriveranno, lo so!!! Al 26simo km sono arrivati….ma ho cercato di mantenere la calma e la concentrazione perché la gara era ancora molto molto lunga!!

Diciamo che la seconda metà di gara è stata davvero dura….faceva veramente un gran freddo e correre in quelle condizioni con il vento contrario rischia di toglierti metà delle forze e della motivazione…

Ma abbiamo tenuto duro..

Simone continua ad incoraggiarci e a tirare il gruppo come solo lui sa fare, ma il ritmo cala vertiginosamente al muro dei 30! E diciamo che il cavalcavia, proprio a quel punto della gara, non è stato certo di grande aiuto!!! Ma dopo il cavalcavia c’è il ristoro!! Quindi: forza, concentrazione e non molliamo!!! Al 33simo km credo davvero di non potercela fare….ma stringo i denti fino al ristoro del km 35… Il vento è davvero forte e fastidioso, ma Simone e Federico mi fanno da “scudo” fino a quando non mi riprendo un po’…. 36, 37… Luca ci aspetta al 38simo.. è quasi finita!!!!Dai!!! Penso alle persone che mi aspettano pochi km più avanti.. Ancora una piccola crisi al 39simo km ma poi magicamente.. puf!! Sparisce tutta la fatica!! Per gli ultimi 2 km ricordo di non aver sentito più nessun dolore, ma solo di aver provato un turbinio fantastico di emozioni che faccio ancora fatica a descrivere…

E poi il lungo rettilineo finale che ricorderò per sempre ……….……   ……………….  ……………….. TANTA ROBA RAGAZZI!!!! TANTA ROBA!!! Auguro a tutti i runners di provarci almeno una volta, perché è un’esperienza che ti sconvolge di emozioni (la fatica poi passa…..)  

Un GRAZIE particolare a chi ha vissuto con me quest’esperienza, incoraggiandomi e credendo in me! A chi quel giorno mi ha aspettato e si è commosso insieme a me…….GRAZIE!

ILARIA BALLETTA


 
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Ho avuto la fortuna ed il piacere di conoscere personalmente Giorgio Calcaterra. L'ho contattato a gennaio per proporgli la trasferta alla maratona di New York per portare insieme a noi il messaggio della Via della Felicità,una guida al buonsenso per una vita migliore.
Ho scoperto ciò che già sapevo per sentito dire:una grande persona,prima ancora che un grandissimo campione.
Di una disponibilità infinita,difficilmente riscontrabile in campioni di così alto livello,ho avuto il privilegio di correre con Giorgio nel giorno del suo 40esimo compleanno per 12 indimenticabili km e durante quell'ora di corsa ho scoperto una persona pulita,onesta e leale che da sempre si fa portavoce di uno sport vero e senza "mezzucci" per migliorare le prestazioni. Giorgio è Campione del Mondo ma soprattutto è uno di noi.
Quanto sia amato dal popolo dei runners l'ho scoperto una volta di più domenica 22 aprile quando con l'inseparabile Lillo ho partecipato alla 100 km di Seregno con l'obiettivo dichiarato di correre un buon lungo di 60 km in vista del Passatore.
Per evitare le code dell'anno precedente siamo partiti presto così ci siamo potuti godere la perfetta organizzazione dei Marciacaratesi,una macchina perfetta che ha una sintonia invidiabile con le istituzioni locali.
Dopo il consueto caffè pre-gara ci siamo cambiati ed abbiamo aspettato lo start.
La manifestazione prevedeva 5 giri da 20 km ognuno e noi abbiamo deciso di correrne solo 3.Prima di entrare nella griglia,ho aspettato che uscisse Giorgio e quando l'ho visto gli ho fatto l'in bocca al lupo e lui l'ha fatto a me.Cominciamo bene direi.
Alle 8.30 siamo partiti per il nostro lungo,lento allenamento.Volevamo tenere un passo da 6'/km con pause ai ristori ed i primi due giri sono andati bene.Siamo infatti passati al 40esimo km in 4 ore e 10' non prima di aver vissuto il primo doppiaggio da parte di un'atleta spagnolo,da Giorgio che mi ha salutato con un cenno della mano e da un altro italiano di cui non voglio ricordare il nome e che,se ci fosse stata una giustizia vera,non avrebbe dovuto nemmeno essere lì.
È paradossale:il campione pulito che vince sempre contro "l'altro" che non vince mai e sta sempre dietro....
Con questi pensieri passiamo anche la distanza della maratona chiacchierando con Lillo,ormai i 42 km ci appartengono e quasi non facciamo più fatica!!
Pensiamo alle sofferenze dello Squero e capiamo che lui è un eroe più di tutti gli altri,d'altronde il miracolo non è arrivare in fondo ma avere il coraggio di partire...!
Ad ogni ristoro è una festa,ci fermiamo addirittura ad un gazebo degli alpini che vorrebbero farci mangiare di tutto.Decliniamo cortesemente quasi del tutto l'invito e ripartiamo...
Verso il 55esimo km comincio a sentire un po' di stanchezza,il mese di stop tra marzo e aprile per le costole rotte alla 100 km del Sahara si fa sentire. Faccio un cenno a Lillo che aumenta il passo e se ne va.
Ho con me nel marsupio la bandiera dell'Italia griffata con il logo della Via della Felicità e penso che potrei darla a Giorgio se mi passa ancora prima del suo storico traguardo.In effetti facendo due calcoli,io sono alla fine del terzo giro e come crono lui dovrebbe essere alla fine del quinto e quindi della gara.Sono sicuro che è in testa,lo chiedo ad ogni ristoro e puntualmente mi forniscono notizie esaltanti anche perché "l'altro" è sempre dietro...
I miei calcoli sono esatti infatti al mio km 57,5 (il 97,5 per Giorgio),sento la moto della testa della corsa e dietro la sagoma inconfondibile del Re che con la sua classica andatura ha un po' rallentato (per modo di dire) la sua falcata ma ha già "asfaltato" tutti.Dietro di lui c'è il vuoto.
Mi fermo,apro la bandiera e lui mi fa un cenno con la testa.Allora,dopo averlo incitato e dopo aver ricordato che "l'altro" è sempre dietro,lascio la bandiera alla persona che stava seguendo Giorgio in bicicletta.
Vedendo Giorgio involarsi a prendere il suo terzo titolo mondiale in mezzo ad un boato continuo di gente che lo incita,mi commuovo.Non mi capita spesso,peró stavolta non c'è stato verso.
Il ragazzo che ha costruito i suoi successi con il sudore,l'applicazione,la costanza.Che è rimasto semplice e genuino,che risponde alle mie mail e ai miei sms.Che accetta di correre con noi per una buona causa,che ti dice un "in bocca al lupo" sincero anche se sei l'ultimo dei tapascioni.
Questo è il campionissimo Giorgio Calcaterra.
Ed io mi sono commosso vedendolo a pochi metri dal suo terzo mondiale,amatissimo dalla gente.Per "altri"molto meno onesti,sono stati 100 km di insulti.
La mia gara,a quel punto,poteva anche finire lì così al 60esimo km,alla fine del terzo giro,mi sono fermato.
Ho trovato subito Lillo che era arrivato qualche minuto prima e ci siamo diretti negli spogliatoi dove,manco a farlo apposta,abbiamo incrociato Giorgio che aveva appena finito la visita antidoping e ci siamo trovati a cambiarci nella stessa stanza.
Abbiamo fatto la foto con la bandiera che poi gli ho regalato e,dopo la doccia,abbiamo salutato il Re (con il quale ci incroceremo al Passatore) e ci siamo mangiati con Lillo un meritatissimo panino al chiosco vicino al parcheggio.
In macchina al ritorno,ho pensato che sportivamente parlando è stata la giornata perfetta per alcuni buoni motivi:ho fatto un bellissimo allenamento,il meteo tutto sommato ha tenuto,di testa sono pronto per un'altra notte sulla Colla al Passatore,il Re è Campione del Mondo,"l'altro"è sempre dietro come è giusto che sia....e non sono neanche tanto stanco!!!!
Buone corse!!
Simone Leo


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Andrea

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È iniziato tutto lo scorso 28 novembre. 
Trasferta fiorentina con i miei compagni di Novara che corre alla Firenze Marathon, gara programmata all'inizio del 2011, che ho affrontato con un allenamento quasi inesistente. Il 2011 mi aveva riservato cattive e buone sorprese, a febbraio la perdita del lavoro, rimpiazzato quasi immediatamente e la gravidanza di mia moglie.
Il risultato fu un cambiamento radicale di ritmi di vita, COMPRESA LA CORSA. I miei compagni, Simone Lillo Stefano e Luca invece, si erano allenati con regolarità e dedizione. La gara poi non si é dimostrata clemente un po' per tutto il gruppo, per me infatti fu un vero e proprio calvario.
Ricordo infatti che al 35esimo km in preda ad una crisi incredibile, avevo maturato odio per i 42km. 
Neanche una settimana dopo ed ero già sul sito della Milano city Marathon! Qualche istante di esitazione e poi la decisione di prendermi la rivincita. Con me, iscritti anche Simone Lillo Riccardo e Luca.
A quasi 2 mesi dall'evento, Luca, purtroppo deve rinunciare a causa di impegni personali. Propongo allora la sua sostituzione a Valentino. Pochi giorni e mi dice "ok ci provo! E facciamo sta maratona!" . Iniziano gli allenamenti con Valentino, ora l'obiettivo è comune. Allunghiamo le uscite, i 10 diventano 18, 20, 22...  Si esce con la pioggia e con la neve.
In un soffio siamo arrivati ad aprile, e in ancor meno al 15 aprile!
Facendo una riflessione approfondita, io e Valentino, ci siamo allenati abbastanza assiduamente, ma oppss.... Forse abbiamo tralasciato i "lunghi". Ma il mio compagno di allenamento con voce confortante mi risponde : " Non ti preoccupare! Dobbiamo fare la maratona? E facciamo la maratona!  Come va, va!".
Mi sono lasciato convincere, anche se so benissimo che " se alla maratona non porti rispetto, ti distrugge!".

Domenica 15 aprile il ritrovo è fissato alle 6.50, abbiamo deciso di andare in treno, a Milano c'è il blocco del traffico. Piove, come ormai da giorni, c'è parecchia indecisione sull'abbigliamento da corsa, il dibattito determina che: Lillo correrà in canotta e pantaloncini sgambati, io e Valentino maglia termica a maniche lunghe e trequarti. 
In stazione il treno è già pronto ad aspettarci. L'umore è alto, solita caciara da podisti tapascioni. Sul treno incontriamo Anna, che si unisce alla "banda" è la sua prima esperienza in maratona, e forse la nostra compagnia stempera i suoi timori. Dopo 40 minuti di discorsi inutili, arriviamo a Rho fiera, zona di partenza, ad aspettarci il veterano Simone. Ci incamminiamo verso lo start inghiottiti dalla fiumara di podisti. Lungo la passerella che attraversa la fiera di Milano, i gruppi di corridori italiani e stranieri cercano riparo in ogni anfratto per iniziare il rituale della preparazione alla corsa, noi troviamo riparo nell'ultimo spazio coperto. Ci cambiamo velocemente, mentre ci si prende in giro! Guardo Valentino intimandogli "soffrirai!", mi sorride consapevole, ma anch'io ho questa consapevolezza! Gli sguardi e i sorrisi di Lillo e Simone invece sono distesi e sicuri, per loro è l'ennesima "corsetta", la normalità.
In fretta ci dirigiamo al deposito sacche, piove ancora, ma ho pensato ai miei compagni fornendogli un sacco dell'immondizia trasformato per l'occasione in telo anti pioggia, siamo proprio runner da buttare!
Durante le operazioni di deposito delle sacche troviamo Puji e Riccardo, gli sguardi sono tesi, l'atmosfera si distende quando Simone ci presenta "Er bomba", podista incontrato nel Sahara, con l'attitudine al doping casalingo.

È il momento di entrare nelle griglie di partenza, ci posizioniamo tutti insieme nella stessa sezione, fa freddo, i pensieri mi assalgono anche se si continua a ridere e scherzare. Simone mi conforta, mi consiglia di dare il massimo, " poi se scoppi, cammini fino al traguardo", Valentino ostenta sicurezza ma la preoccupazione traspare. " Vale sei forte! Non temere! Tu farai un buon tempo!", lui annuisce in silenzio.
Nel frattempo lo speaker inizia ad annunciare tutti i personaggi intervenuti alla manifestazione senza catturare la nostra attenzione. Manca poco, prima peró bisogna rendere omaggio a Morosini, calciatore scomparso sul campo da calcio. Un silenzio quasi irreale, congela per un minuto la folla pronta alla partenza, il cordoglio è sincero.

Il silenzio viene rotto poco dopo dall'inno nazionale, peccato che siamo in pochi a cantarlo, è la prima volta che lo sento ad una gara.
BOOM! Il boato del cannone annuncia l'inizio della gara.
Ci si guarda negli occhi, una pacca sulla spalla, " in bocca al lupo! Ci vediamo all'arrivo". Simone ci benedice con un bacio in fronte uno per uno, sembra una scena de "il padrino".
Il gruppo è partito compatto, tra gli applausi di un pubblico di sconosciuti.
Fin dai primi metri le andature si differenziano, anche se fino al primo ristoro ci si è incrocia per le immancabili soste urinarie, che per me sono una consuetudine, ma fatto straordinario per Simone e Valentino.

Il passo è buono e mi sento bene, procedo scortato da Anna, la quale alla sua prima esperienza, cerca conferme e sicurezze da me "stiamo andando bene! Dobbiamo solo mantenerci così" infatti poco avanti, vedo ancora la sagoma dei miei due compagni.

I km scorrono tranquilli, la vista di ogni cartello mi rincuora, mi continuo a ripetere che ce la posso fare. Intanto la pioggia non smette, anzi, le pozzanghere, in alcuni tratti sono inevitabili, il freddo inizia ad essere un problema. Io e Anna procediamo silenziosi, io concentrato, lei timorosa. Inizio ad avvertire i primi dolori da stanchezza, siamo al 25esimo, quasi nel centro di Milano.

Sento che la crisi sta arrivando, striscia lenta tra i muscoli delle mie gambe. Puntuale come da previsione cedo lentamente al 30esimo, Anna mi sente arretrare, si gira, mi guarda, rallenta per aspettarmi. Capisco subito che la situazione non migliorerà "Anna non rallentare! Stai correndo bene puoi fare un buon tempo!" lei comprende , e con un cenno della testa riprende il suo passo verso gli ultimi 12 km.

Ho odiato la corsa, la pioggia e anche  me stesso, come due lame i crampi mi trafiggono le cosce, le vesciche mi martoriano i piedi e brividi di freddo scorrono lungo la schiena. Stringo i denti, ma l'andatura diminuisce sensibilmente. Dopo un ora di lento calvario finalmente il cartello del 41esimo km! É adrenalina! Finalmente sta finendo, arranco ma cerco di aumentare il passo. In lontananza il cronometro segna 4:34:00, mi rassegno, anche sta volta ha vinto la maratona. Taglio il traguardo sconfitto ma felice! Insano piacere per la sofferenza.

Tremolante ritiro la mia medaglia, meritata o forse no, ma l'unico pensiero e quello di indossare vestiti puliti e asciutti. L'organizzazione peró forse non ha pensato alla pioggia, posti asciutti non ce ne! Trovo una tenda della croce rossa, a stento riesco a ritagliarmi un piccolo spazio tra la gente, all'interno l'umidità è al 100% quindi mi cambio velocemente ed esco. Ora l'unico pensiero è far sapere a mia moglie e mia figlia che sono vivo. " chi sà se Emma è orgogliosa lo stesso di suo padre?" comunque la voce al telefono è confortante. Poco dopo è il cellulare squilla, "Valentino dove sei?".

Incontro i miei compagni d'avventura nella bolgia della zona d'arrivo, Lillo fresco come una rosa, Valentino dolorante come me. "Com'è andata?" la risposta non lascia dubbi "Andre.... Tanta roba!" nel frattempo Simone si è già dileguato nei meandri delle sue conoscenze sportive. Zoppicanti e affamati, dopo un pasto veloce ma sostanzioso, ci avviamo verso la metro. A Rho dopo una breve attesa il treno ci riporta finalmente a casa.

Ho detto basta alle maratone... Ma in realtà sto già programmando la prossima!


Andrea

Riccardo

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Sono passati tre anni da quella Stramilano che è stata il mio battesimo sulla distanza della mezza maratona, tre anni in cui la corsa è entrata a far parte della mia vita, tre anni in cui ho messo tanti km nelle gambe, tre anni fatti di tante soddisfazioni e poche delusioni.
Oggi come allora mi trovo a Milano per correre la distanza doppia sono emozionato ma al tempo stesso non vedo l’ora di partire anche perché il clima non è dei migliori: piove e la temperatura non è propriamente primaverile. I primi chilometri dopo il via sono molto tranquilli alleviati anche dal clima allegro che il team di Novara che Corre sa creare. Il ritmo lento aiuta a fare conoscenza con gli altri corridori e così si scoprono diverse storie tutte legate al mondo della corsa; questo aiuta a ingannare il tempo e in men che non si dica siamo già arrivati a metà gara. Mi sento bene e decido di aumentare il ritmo, il gruppo si è ormai sfoltito e a volte mi trovo a correre con poche persone intorno. In zona Porta Venezia, siamo al 28° Km, incontro la mia ragazza che mi incita con un “dai che ce la fai!” Ha ragione! Ce la faccio ne
sono convinto! Sono sicuro di farcela perché me lo sento! Una cosa che mi ha insegnato la corsa è di crederci sempre e di non accontentarsi mai, non dobbiamo mai porci dei limiti ma solo degli obiettivi e una volta raggiunti andare oltre.
Sono al 35° Km la fatica si fa sentire ma sono in forma e non avverto per niente la crisi, al rifornimento mangio un pezzo di banana e bevo un po’ d’acqua per affrontare gli ultimi chilometri, supero molti corridori che hanno rallentato notevolmente. Arrivo così al cartello dell’ultimo chilometro, l’emozione è fortissima le gambe continuano a girare sempre più velocemente,
taglio il traguardo esultando con un sorriso pieno di soddisfazione fiero di aver corso questi 42,195 Km e adesso, con le gambe ancora indolenzite, penso già alla prossima maratona e al prossimo limite da superare, mi viene in mente una delle tante massime del mitico Aldo Rock: “Ricorda uomo che ogni soffitto raggiunto diventa pavimento”.
Mai accontentarsi! Correte! Correte sempre più veloce e sempre più lontano!

Riccardo


 
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E' stato bello tornare alle gare dopo più di 15 giorni!
Infatti l'ultima partecipazione ad una competizione per me risaliva al 9 marzo ed era l'ultima tappa della “100 km del Sahara” con arrivo alla mitica Oasi di Douz.

Domenica 25 marzo ho partecipato alla Stramilano, per il secondo anno consecutivo. Questa volta però è stata diversa dall'altra perché per il primo anno l'ho corsa da milanese. 
 Gran bel sole primaverile, tanta gente per strada e blocco totale del traffico hanno fatto da contorno a questa ennesima bella giornata di sport. Ho preso il tram da casa che mi ha portato direttamente all'Arena e anche questa è stata per me una nuova esperienza.

Mi sono dato appuntamento con i ragazzi di Novara Che Corre, sempre presenti, e dopo un veloce caffè al chiosco del Castello Sforzesco, ci siamo cambiati ed abbiamo lasciato le sacche al deposito borse davvero operativo per il grosso numero di persone presenti.
Con noi l'amico e campione Ciro Di Palma che, bisognoso di un allenamento lentissimo, ha trovato in me e Andrea Squeo dei degni accompagnatori.
Insomma....festa doveva essere e festa è stata! Pur rispettando chi si impegna tra tabelle,diete,tempi da rispettare e ritmi da tenere,per me la corsa è altro. E' totale divertimento,è fare casino ai ristori con i miei compagni di viaggio,è conoscere persone nuove.
A Milano sono stati 21,097 km di allegria con spugnaggi che diventavano gavettoni e ristori con inseguimenti. E' stata una bellissima mattinata di corsa e Milano per una volta si è dimostrata all'altezza di una manifestazione del genere! Ora vedremo se il 15 aprile per la Maratona verranno confermate queste buone sensazioni.

Per quanto riguarda il crono finale,dopo lo stop per infortunio e senza nessun allenamento nelle gambe (nessuno davvero,neanche uno) ho portato a casa un onesto 1h58'. Qualche anno fa non sarei riuscito a chiudere con un tempo sotto le due ore senza allenarmi,questa è già una buona notizia.

Ora devo riprendere il ritmo,mi aspetta un aprile-maggio da 500 km.....è ora di correre! 

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Al rientro dalle fatiche del deserto tunisino, Simone ci fa vivere la sua esperienza, con un bellissimo racconto che descrive tutto il fascino di un'esperienza che di sicuro lascia il segno..... LEGGI IL RACCONTO

 
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Sole alto e splendente, primo accenno di primavera, la splendida cornice del lago maggiore. 1800 partecipanti e un percorso fantastico. Sono i 21 km della lago maggiore half Marathon, Novara che corre c'era, 11 atleti allo start. Partiti di buon ora da Novara, siamo arrivati a Stresa , dove era previsto l'arrivo della gara. Dopo aver trovato a fatica parcheggio, ci siamo avviati all'imbarcadero per l'attraversata del lago verso la zona di partenza. L'umore alle stelle ha favorito lo scambio di battute lungo tutto il tragitto. Ormai è noto che quando ci spostiamo in gruppo, la caciara riempie i silenzi degli altri atleti. Tra una massima di saggezza di Valentino e una battuta di Domenico, finalmente l'attracco del battello. Subito dopo aver depositato le sacche, abbiamo iniziato a risvegliare un po' le gambe con qualche breve Corsetta di riscaldamento. Appena arrivato il momento di entrare nelle griglie di partenza, il gruppo si è riunito nuovamente. Dopo pochi minuti e quasi a sorpresa per noi, la partenza della gara. Pochi metri di piano e poi subito salita, poi discesa e poi ancora salita, qualche maledizione al centro di Verbania e poi via Sul lungo lago. Come al solito i velocisti del gruppo sono spariti dopo pochi metri inghiottiti dalla testa della gara. Ma Novara che corre lascia spazio anche ai tapascioni, infatti il gruppetto scapestrato unito dall'andatura comune non si è separato fino al decimo km. Rimarcando la propria presenza con la stessa caciara del pregara, c'è stato spazio anche per stringere amicizie con altri atleti di società lontane. Ecco che compare al nostro fianco Vanina, dell'atletica Ovadese Alessandria. Ci confessa che è stata attirata dal clima informale con il quale ci siamo accostati alla competizione. Vanina mi accompagnerà fino all'arrivo. All'undicesimo km provo ad allungare Vanina mi segue, seguono km di discorsi personali, esperienze e motivazioni. Ci aiutiamo a superare piccole crisi. Quasi all'arrivo allungo ulteriormente, la mia nuova amica non mi segue. 19esimo, ci siamo! Ma tra me e l'arrivo una salita spacca gambe! Quasi impreco! (all'arrivo scopro che anche i miei compagni hanno provato la stessa cosa). Curva, rettilineo e finalmente il fantastico arrivo a Stresa. Mi fermo al traguardo ad aspettare Vanina la devo ringraziare devo congratularmi!   Arriva, mi vede e mi abbraccia!

Raggiungo i miei compagni già arrivati da un bel pezzo. Finalmente ci avviamo alle docce, amministrate da una strana bidella. É ora di tornare a casa, PECCATO!

Grande giornata! Grande la mia squadra!

Buone corse!

ANDREA

 


 
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Conclusa la meravigliosa avventura di Simone alla 100 km del Sahara, oggi infatti il rientro a Malpensa del nostro runners. Ad attenderlo ci saranno i suoi sostenitori, amici e parenti più stretti. Simone sicuramente tornerà con tante esperienze indimenticabili da raccontare. Correre in un luogo estremo come il deserto è di sicuro un    Evento unico nella vita, il sole, il caldo, il vento, la sabbia, il freddo gelido della notte, mettono a dura prova la volontà e il fisico. Ma è certo che ciò che nasce è un viaggio introspettivo che rende ancor più soddisfacente il taglio del traguardo. Sicuramente nei prossimi giorni Simone ci regalerà un racconto dettagliato di questa fantastica avventura. Per ora non resta che complimentarsi con il nostro compagno di squadra... BRAVO BRAVO BRAVO! 


 
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Thomas Wittek, vincitore dell'ultima edizione disputata prima della Primavera Araba (qui chiamata "Rivoluzione dei Gelsomini") è tornato ed ha subito imposto il suo ritmo vincendo questa prima tappa di 23km.
La vittoria non è stata schiacciante però, i distacchi sono contenuti e gli avversari agguerriti. Massimo Camozzi e Gianluca Cicchella, rispettivamente secondo e terzo, hanno terminato a pochissimi minuti di distacco.
Se si tiene presente che il percorso comprende l'attraversamento di due "erg" con dune alte anche 30m. appare evidente che il tedesco non avrà vita facile quest'anno. Un vento piuttosto sostenuto ha soffiato costantemente alle spalle dei runners, mentre il sole coperto da un leggero velo di nubi e una leggera pioggia sul finire di gara, hanno alleviato le consuete difficoltà desertiche.
SIMONE, si è difeso bene, accostandosi con reverenziale rispetto alle insidie del deserto. concludendo la sua prima tappa in 2:25:58 posizionandosi per il momento 57° in classifica generale.

 
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Tutto pronto! Domenica 4 marzo Simone è partito alla volta del Sahara, la decisione di catapultarsi in questa avventura era maturata già da tempo. In fatti il sogno era cresciuto già  dai primi momenti della sua carriera podistica. 
L'anno scorso già iscritto, aveva visto sfumare la partecipazione alla gara a causa dei tumulti Tunisini che non garantivano la sicurezza dei partecipanti causandone l'annullamento. Ma l'edizione 2012 invece si fa! 
Probabilmente è stato meglio così, Simone infatti, ha avuto il tempo per prepararsi al meglio all'impresa sahariana.
La delusione alla mancata partecipazione dell'anno scorso, è stata colmata con la coraggiosa impresa del Passatore,  la maratona di Berlino, la Firenze Marathon, la maratona di Reggio Emilia, la Lago Maggiore Marathon e molte altre competizioni. Dunque la preparazione certo non manca, ma correre nel deserto tunisino a 40 gradi  è un'altra cosa! 
Certo è che la volontà d'animo è una dei pregi di Simone, qualità che lo ha sempre portato al traguardo di ogni obiettivo prefissato. Siamo certi che anche questa volta l'avventura si concluderà con ottimo profitto. 
Non resta che augurargli In bocca al lupo per questa fantastica esperienza!

CORRI SIMO CORRI!!!


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