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Cosa è stata per me la “100 km del Passatore 2011”?

Un miscuglio di emozioni e sofferenza, un'esperienza spirituale prima ancora che fisica. Ha cambiato il mio modo di vivere questo sport e mi ha portato a scrivere il libro “Spostando il limite un po' più in là”.

E' stata l'unica gara alla cui vigilia ho sentito tensione, cosa del tutto nuova per me. Ci ho messo tre giorni per metabolizzarla e per decidere di riprovarci. E quando ho deciso, l'ho aspettata per un anno. Ho aspettato per dodici lunghi mesi di potermi rapportare di nuovo con la Grande Sfida.

Chi non ha mai corso il Passatore, non può capire cos'è il Passatore.

Con queste forti motivazioni in testa eccomi pronto venerdì 25 maggio sotto casa a Milano per partire alla volta di Firenze. Come sempre in queste gare con me c'è Lillo che non nasconde ambizioni cronometriche di tutto rispetto.

A completare il quadro degli atleti di Novara Che Corre, anche Luca Omodeo alla sua prima, coraggiosa esperienza in una 100 km. Per l'occasione si è fatto accompagnare dalla signora Marcella, sua mamma.

Sul pulmino che ci porterà a Firenze e che poi diventerà l'Ammiraglia che ci seguirà tutta la notte, anche la campionessa milanese Simona Leone che, come me, è testimonial dell'associazione “La Via della Felicità”. A Firenze, ad aspettarci,anche l'altro campione testimonial,Ciro Di Palma.

Il meteo, giunti nel capoluogo toscano,non è dei migliori. Non oso immaginare cosa possa voler dire correre per 100 km sotto la pioggia,ne ho già presa fin troppa nei mesi di allenamento e di avvicinamento a questa gara.

Ci sistemiamo in albergo e dopo una veloce passeggiata,ci sediamo per la cena. Pasta,pollo,patate e per qualcuno anche il dolce. Cena calorica,domani non si scherza e si brucerà tantissimo.

Un'altra passeggiata per agevolare la digestione e poi tutti a nanna,la nuotata di quella stessa mattina mi ha portato ad essere stanco il giusto e ad addormentarmi velocemente. Non prima di aver ricevuto l'sms della mia amica “di sabbia” Cinzia che mi dice che si aggregherà al nostro gruppo come accompagnatrice sull'Ammiraglia. Si rivelerà fondamentale.

La mattina di sabato 26 maggio,dopo otto bellissime ore di sonno,ci siamo trovati per l'abbondante colazione e poi siamo usciti per trovarci con gli amici dell'associazione.

Ci ha raggiunto Cinzia,che indossava la maglia di finisher della “100 km del Sahara”. Ricordi.

Un' altro caffè,tanti amici da salutare e ci siamo diretti al ritiro pettorali dove,dopo una mezzora di coda,mi sono preso il mio numero 344 che,ironia della sorte,era il numero di Lillo lo scorso anno.

I minuti passano veloci,la tensione sale,specie per chi è alla prima esperienza su questa distanza. Una 100 km è sempre una 100 km come dice il Re Giorgio Calcaterra e se lo dice lui c'è da fidarsi.

E' una distanza che nasconde molte insidie,soprattutto in una gara come il Passatore nella quale ci sono moltissime salite spaccagambe e nella quale si corre per lo più con il buio.

A pranzo ci aspetta una giornalista di Canale 10 con il cameraman che intervista Simona,Ciro e me per sapere le nostre sensazioni appena prima del via. Per me sono sensazioni positive,sono molto tranquillo. So quello che mi aspetta e questo,rispetto all'anno scorso,mi dà molta forza. Sono sicuro che andrò bene e con questo pensiero,dopo pranzo,mi preparo per la gara.

Forte dell'esperienza,mi faccio il bagno nella vasellina e preparo ricambi pesanti per la notte. Questa volta il freddo e le vesciche non mi tormenteranno.

Parto con maglia a maniche corte,cappellino e marsupio con il telefono. Il pettorale l'ho appuntato sui pantaciclisti dello Squero dai quali ormai non mi separo più. I ricambi sono nelle sacche sull'Ammiraglia,la bandiera della Via della Felicità me la passeranno a pochi km dall'arrivo.

Eccoci in piazza,ancora un caffè e un bicchiere di acqua e ci siamo. Incrociamo Giorgio Calcaterra che,vedendomi,mi saluta chiamandomi per nome. Sono soddisfazioni!

Alle 14.45 ci infiliamo nella griglia di partenza,gli sguardi di Simona e Luca sono tesi. Io e Lillo sappiamo cosa succederà nei prossimi 100 km e siamo tranquilli,sto bene e sono pronto all'avventura.

Matteo Renzi,sindaco di Firenze,dà il via alla gara. Partiti.

Ora non si scherza più. La Grande Sfida,un anno dopo,è ricominciata. E che sia indimenticabile come l'altra volta.

Firenze,stupenda come sempre in questo sabato di fine maggio,ci saluta subito. E subito si comincia a salire. Prima tappa:Fiesole. Sono in forma ma doso le forze e cerco di farle dosare anche ai ragazzi che corrono con me,il Passatore inizia dal 65esimo km in poi!

Passiamo Fiesole e mettiamo nel mirino il secondo target,Vetta Le Croci al km 17. Questa parte di gara è molto panoramica e si corre in mezzo al verde. Ci fermiamo ad ogni ristoro anche perché sono una delle cose più belle di questa storica manifestazione,per ora si trova solo frutta,acqua e sali. Le chicche,come il brodo caldo ed il caffè,le troveremo più avanti.

Passiamo a Vetta Le Croci con un buon margine rispetto allo scorso anno e ci buttiamo nella discesa di 15 km che ci condurrà a Borgo San Lorenzo,primo traguardo intermedio della gara e punto di ritrovo con i ragazzi dell'Ammiraglia. Ed infatti li troviamo tutti al km 31: Roberto,Antonio,Marcella e Cinzia che da quel momento correrà con noi.

Il Passatore sta iniziando a presentarsi,a farsi conoscere. Io e Lillo gli portiamo rispetto,Luca invece aveva osato quasi denigrarlo affermando che si poteva chiudere in 12/13 ore e che dopo la Colla la gara era pressoché fatta.

Ecco,la Colla.

Il Passo della Colla di Casaglia è il punto più alto che tocca la gara e si trova a 1000 metri di altitudine. Si raggiunge dopo 17 ininterrotti km di salita che iniziano appena dopo Borgo San Lorenzo. La gara non finisce lì,semmai inizia.

E di questo,Luca,ben presto se ne accorgerà.

Saliamo alternando corsa e camminata,ci fermiamo ai ristori e procediamo con il primo cambio di indumenti. Il sole sta pian piano calando ed entro breve arriverà il buio.

Più o meno siamo tutti allo stesso passo, con me ci sono Luca,Cinzia e Simona. Lillo è qualche km più avanti e sta viaggiando ad una media pazzesca.

I ragazzi dell'Ammiraglia non ci fanno mai mancare il loro prezioso supporto e ci seguono costantemente sulla salita. Dopo 6 ore e 20 minuti di gara,in anticipo di 40 minuti rispetto allo scorso anno,scolliniamo al Passo della Colla. Il km è il 48,la notte è calata sulla gara e le luci frontali sono già accese da qualche minuto sulle nostre teste.

Inizia la discesa verso Marradi,qui l'anno scorso sono cominciati i problemi grossi. Quest'anno sono in forma e le gambe vanno che è una meraviglia. Simona corre come se niente fosse,la mitica Cinzia è ancora con noi mentre Luca sta perdendo qualche colpo. Si stacca e poi ci riprende ma lo conosco bene e so che sta iniziando a pagare il conto.

Prima di partire avevo scritto questo:

“Non lo chiamo “Passa”,gli porto il rispetto che gli è dovuto. Nonostante l'abbia conosciuto da vicino non mi sento così in confidenza da lanciarmi in un diminutivo. Luca no,lo chiama “Passa”.Quasi lo prende in giro.

Ed il Passatore,vedrai,si prenderà la sua rivincita. Lo manderà in crisi quando avrà già corso una maratona e mezza e ne mancherà ancora una.

Il Passatore è tosto e presenterà,stanne certo,il suo conto. Ricordati che può succedere di tutto in 15 ore di corsa”

In effetti sta succedendo ciò che avevo pronosticato.

Nella discesa verso Marradi ci viene comunicato che,a Faenza,Giorgio Calcaterra ha vinto il suo settimo Passatore consecutivo ed un piccolo boato scalda la fredda notte dell'appennino ed anche i nostri cuori. Il Re umile centra una storica doppietta consecutiva,Mondiale e Passatore.

A Marradi,al km 65,ci arrivo ancora in piena forma e con addirittura un'ora in meno sul crono del 2011. Le gambe tengono,la testa c'è. Ho solo qualche problemino di stomaco e un po' di freddo nonostante mi sia coperto bene. Ma continuo a correre bene e ad un buon ritmo. Vorrei arrivare a Faenza con il buio,quindi entro le 4.30 del mattino. Mi rincuora molto il fatto di pensare al netto miglioramento che sto ottenendo rispetto alla mia prima esperienza in questa avventura e soprattutto mi rendo conto di ricordarmi metro per metro tutto il tracciato.

Supero anche una piccola crisi tra il km 70 ed il km 80 e quando passo quest'ultimo cartello sono consapevole che ormai manca meno di una mezza maratona all'arrivo. Sto bene e sono sorpreso quando,appena davanti a me,vedo Lillo.

Stava andando benissimo ma è stato frenato da un infortunio alla gamba. Gli chiedo come va e,nonostante tutto,lo vedo bene. Ha rallentato molto ma sono sicurissimo che non mollerà.

Corro ancora ed arrivo a Brisighella,km 88. Qui l'anno scorso non sapevo neanche più dov'ero! I ragazzi dell'Ammiraglia mi passano la bandiera e mi preparo a correre gli ultimi 12 km di gara. Riprende a correre anche Cinzia che era risalita sul pulmino intorno al sessantesimo km; facendo due conti,Cinzia correrà per 12 km che sommati ai 30 km che aveva corso in precedenza fanno 42 km giusti giusti. La maratona!E per fortuna che non voleva correre molto!!

Avvicinandomi a Faenza mi tornano le forze e la mia corsa si regola su di un ritmo elevato quanto inaspettato ed in questo modo i km passano che è un piacere. Vedo il cartello del km 95 che è sempre emozionante,ce la sto facendo un'altra volta.

Ho voglia di arrivare,sento che il traguardo è davvero vicino.

Al km 96 aumento il passo,non l'avrei mai pensato ed invece è vero. Sto correndo a meno di 6 minuti al km e questo mi permette di superare molti atleti e di sbirciare i loro sguardi stupiti. Un pazzo che dopo quasi 100 km di corsa li passa al doppio della loro velocità!

Eppure sto bene e non mi fermo e,dopo aver passato la famosa rotonda del Passatore (dedicata proprio alla gara),entro nel centro abitato di Faenza. Il cartello del km 98 mi fa capire che arriverò con il buio così come avevo sognato e che abbasserò il mio personale di circa due ore!!

Ma soprattutto che manca davvero solo qualche centinaia di metri al traguardo.

Al km 99 tiro fuori la bandiera della Via della Felicità e mi appresto a godermi l'arrivo in piazza del Popolo,caratteristica con le sue luci arancioni.

Eccolo là,vedo l'arco dell'arrivo.

Allungo il passo e taglio la finish line della mia seconda “100 km del Passatore” in 13 ore 9 minuti e qualche secondo. Per me un grande risultato,ben 2 ore e 6 minuti in meno rispetto al 2011!!

Prima di ricevere la meritata medaglia,le bottiglie di vino e i 10 euro della cauzione del chip e prima di sedermi con Cinzia che mi “coccola” portandomi da bere e qualcosa per coprirmi,penso a tante cose come sempre.

Penso a Rada e Carmelo che erano qui con me lo scorso anno,penso agli amici di Novara Che Corre che mi hanno seguito da casa,in particolar modo Andrea Squeo che mi ha chiamato prima di andare a dormire.

Penso a tutto quello che è successo in questo anno,il cambio di città,il libro,i campioni che sono diventati amici,il Sahara.

Il Passatore è uno spartiacque,una specie di esame di coscienza che serve per capire e valutare ciò che abbiamo fatto nell'anno trascorso e se lo abbiamo fatto bene. Questo è uno dei motivi per cui,finché le gambe ed il cuore me lo permetteranno,correrò sempre questa gara. Che più che una gara,è una stupenda avventura ed un viaggio dentro sé stessi.

Mi fermo solo un attimo,poi prendo la navetta e vado a godermi una bella doccia ed un sonno breve (solo tre ore...) ma ristoratore.

Anche quest'anno è andata,nessun dolore sparso. Sto bene e mi sono divertito e questo,in fondo,è ciò che conta.

Ringrazio gli eroi che quest'anno mi hanno onorato della loro compagnia in questa incredibile esperienza:

l'inseparabile Lillo

il coraggioso Luca

la tostissima Simona

il Campione Ciro

gli unici Antonio,Scylla e Roberto

la preziosa Marcella

la donna del deserto,la mitica Cinzia(aspettando la MdS 2013)

tutti i volontari dell'associazione “La Via della Felicità”

Buona Strada!


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