
Quante volte da bambino, ho sentito mia madre raccomandarsi preoccupata: " non bagnarti!" " non andare nelle pozzanghere", oppure "attento a non sporcarti di fango!". Alla Strongman Run, niente regole, il sogno di ogni bambino della mia generazione, che nelle giornate di pioggia, non poteva giocare in cortile, perchè si sarebbe ammalato, perchè si sarebbe sporcato troppo!
2500 persone gasate eccitate, ma soprattutto travestite! Il clima di gara somiglia ad una goliardica sfilata carnevalesca. L'invito degli organizzatori ad indossare costumi improbabili, nello spirito dell'evento, viene preso alla lettera dai partecipanti. C'è Batman che ci protegge, gladiatori, agenti di Matrix, gente variopinta...
Allo start tutti insieme sotto la pioggia, il 12º ostacolo della gara.
Un po' di attesa, poi lo sparo del cannone il fumo i coriandoli e via si parte! 9km da ripetere 2 volte, tanta pioggia, fango e acqua. Praticamente tutto ciò che le mamme si raccomandano di non fare.
Poco più di un km, e incontriamo il primo ostacolo. Lillo urlando esaltato da il via alla "carica". Un container sbarra la strada, dobbiamo scavalcarlo! Senza neanche rendercene conto, spinti dal basso e innalzati dall'alto, conquistiamo la "vetta"con le braccia al cielo ci voltiamo a guardare il fiume di runner che ci precede. Poi giù, il salto è attutito dalla paglia. La corsa riprende e dopo un breve passaggio in paese, ad attenderei c'è una distesa di copertoni.
Si barcolla si cercano appigli, trovo la spalla di Simone, ma lui perde l'equilibrio, quasi cado, Lillo ha già superato l'ostacolo con l'agilità di un capriolo, Valentino non è da meno e lo segue. C'è parecchio pubblico, e il corridoio di ombrelli schiamazzanti ci conduce al vicolo che imbocca la salita.
Si sale, e dopo poco l'asfalto cittadino lascia spazio allo sterrato di una salita impervia e spaccagambe.
Lunga, lunghissima, tutti incolonnati si sale, la corsa diventa energica camminata. In lontananza la chitarra di un complesso punk segna l'arrivo ad un nuovo ostacolo.
Finalmente si scollina su una piccola spianata. Ad attenderci c'è una grossa vasca di schiuma. Lillo e Valentino che guidano la spedizione, affrontano per primi la traversata. Arriva anche il nostro turno, saltiamo il parapetto e scopriamo che oltre alla schiuma, c'è anche l'acqua, gelata!
Coperti di soffice materia schiumosa continua la corsa. Si continua nel bosco, salita e fango.
Il passo diminuisce inevitabilmente , l'appoggio è instabile. Si rischia di scivolare.
Al termine del sentiero inizia la discesa verso il paese. Finalmente asfalto e discesa!
Qualche tornante e poi un lungo rettilineo che porta nei pressi di una chiesetta. Ad attenderci un muro da scalare aggrappati ad una tela di corda. L'ennesimo ostacolo si supera facilmente. Proseguiamo sul sentiero che ci conduce verso il centro storico di Rovereto.
Dopo qualche vicolo, una leggera curva ed una scalinata, nascondo un'altra insidia.
Si scende verso il fiume che attraversa Rovereto. Dobbiamo attraversarlo.
C'è un po' di calca e non si capiscono bene le modalità di superamento dell'ostacolo. Si intravedono però, posizionati in prossimità del fiume, uomini della protezione civile con la muta e un "hovercraft" . Bisogna lanciarsi in acqua e poi attraversarlo!
Lillo non esita e si butta, noi meno coraggiosi scendiamo da una piccola scaletta e lo attraversiamo.
Con i piedi intorpiditi dall'acqua gelida ci arrampichiamo sull'impalcatura d'acciaio sull'altra sponda approdando nelle vie del centro storico.
C'è un sacco di gente al riparo degli ombrelli che ci applaude e ci incita. Continua a piovere.
Si corre tra vicoli e scalinate fino ad una piccola piazzetta quasi interamente occupata da due enormi muri di fieno. Acceleriamo accennando una breve rincorsa per avere maggiore slancio.
Lillo supera energicamente l'ostacolo, Valentino, senza problemi, io e Simone grottescamente fantozziani.
Al Secondo muro di fieno, Lillo replica in scioltezza come al primo, Simone supera con meno difficoltà, Valentino idem, io tento e ritento finché, trovo le mani di Valentino che impietosito mi evita ulteriori umiliazioni.
Riprendiamo la corsa mentre i miei compagni si fanno beffa di me. Ora si striscia sotto un telone di iuta, poi corsa e muro di legno, facile da scalare.
Costeggiamo il fiume fino ad un ponte, si passa sotto e si risale dall'altro lato, dobbiamo scavalcare la ringhiera calarci con le corde, camminare in bilico su una rete di corda e risalire aggrappati ad una fune.
Lillo non sbaglia, sembra l'uomo ragno, Valentino oltrepassa sicuro, Simone sembra uno speleologo esperto, io mi calo sicuro e scivolo rovinosamente quasi nel fiume ricavandone una sbucciatura al gomito.
Dopo i soliti beffeggiamenti nei miei confronti, si riparte verso la conclusione del primo giro del tracciato.
Corriamo veloci verso il punto di partenza che segna la conclusione della prima parte di gara, l'ultimo ostacolo ci attende gelido e umido.
Dobbiamo infatti attraversare la piscina comunale.
Entriamo nel comprensorio natatorio di Rovereto, il percorso prevede prima l'attraversata della piscina dei bambini, con l'acqua alle ginocchia, poi la piscina degli adulti. A NUOTO!
L'acqua è verde intrisa di fango. Qualche risata e un po' di perplessità e poi il tuffo! Al contrario delle premesse si rivela veramente benefica la nuotata fuori stagione. Simone non è dello stesso parere!
Al termine della vasca, si riprende per affrontare il secondo giro.
La ressa ormai cremata, ci da la possibilità di correre la seconda parte di gara in condizioni migliori. La strada è sgombra, e possiamo accelerare il passo.
Gli ostacoli si superano senza nessun impedimento.
Lillo ormai bagnato fradicio, infastidito dai pantaloncini, che aveva già dichiarato per spacciati, decide di sbarazzarsene.
In costume, rigorosamente a mutandina, corre indifferente tra le risate mie e di Simone, mentre Valentino osserva perplesso. Ricominciano le prove fisiche che abbiamo superato in precedenza, il container, i copertoni, la salita, la vasca di schiuma, il muro di corda, il fiume da guadare, dove Lillo replica il tuffo, i muri di fieno, dove io replico una grottesca scalata, i muri di legno, la calata con le corde sotto il ponte.
Ovviamente anche al secondo tentativo cado rovinosamente con ulteriori escoriazioni.
Finalmente il gran finale con nuotata.
Compatti goliardici e qualcuno smutandato, tagliamo il traguardo col le braccia al cielo.
YES! We are STRONGMAN!
ANDREA