A tre settimane dalla partecipazione alla maratona di Berlino, conclusa con il mio personale sulla distanza (3h56’50’’), sono arrivato ad Arona per vivere una gara tranquilla senza pensieri sul tempo finale e senza una tattica di gara precisa. Volevo vivere una bella giornata di sport e ho deciso di gestire la corsa senza assilli. Con me alla partenza e lungo tutto il percorso ho portato per la prima volta il mio team di accompagnatori formato da Rada, Renato, Luca ed Ilaria (quest’ultima neo tesserata di Novara Che Corre).
Alle 9 in punto, dopo aver svolto le solite operazioni di ritiro pettorale e scelta dell’abbigliamento migliore, lo starter ha sparato e siamo partiti. Mille podisti di tutti i colori hanno iniziato ad invadere le strade di Arona diretti verso Dormelletto per poi tornare indietro e proseguire sul lungolago verso Stresa e poi Verbania. L’aria fresca, 7°C al via, non mi ha impedito di trovare subito un buon ritmo. Sinceramente non mi aspettavo di partire così forte, inoltre il percorso si presentava molto ondulato con importanti salite.
Poco prima del 10° km incontro Monica, una tostissima runner di Ponte in Val Formazza, e starò con lei fino al 35° km. Cominciamo a chiacchierare ed i km passano veloci e senza particolari problemi. Non faccio calcoli ma sento di stare bene ed all’ottava maratona della mia vita credo di sapermi gestire quindi continuo con il ritmo sempre chiacchierando con Monica.
Al passaggio della mezza maratona a Stresa (1h51’), incontro il mio team che mi passa al volo un gel e una bottiglia d’acqua che devo buttare via poco dopo in quanto gelida! La seconda metà di gara è più dura, al 23° km infatti trovo subito una lunga salita spaccagambe. Inizio ad essere superato di slancio da podisti che vanno il doppio di me: sono gli staffettisti, questa gara infatti si poteva correre anche in due (21km più 21km). Nonostante tutto corro bene e inizio ad intravedere la possibilità di abbassare il mio personale in una maratona per niente facile, non avrei mai pensato .
Passo il 30°km, tengo il mio ritmo costante. Al 32°km realizzo che, salvo infortuni, posso tranquillamente scendere sotto le 4 ore. Saluto Monica, splendida compagna di corsa per 25 km e mi preparo ad affrontare gli ultimi 6 km, i più difficili, nei quali spiccano due salite ripide di cui una dopo il 40°km.
Mangio un gel, bevo e riprendo il passo. Al 38°km a bordo strada trovo i miei ragazzi che mi incitano ai quali si aggiunge Pino che abita da quelle parti. Non mollo.
La salita dal 40°km al 41,5°km è durissima ma stringo i denti ben sapendo che se continuo così posso battere il mio record. La discesa finale che porta al traguardo è un mix di emozioni.
Tanta gente che applaude e quella che doveva essere una gara tranquilla in vista di Firenze Marathon, che diventa la gara del record. Faccio il gesto dell’arciere come avevo promesso all’Attivo Andrea Squeo e taglio il traguardo in 3h52’36’’, mio nuovo personale in maratona.
Prendo la medaglia, la maglia ufficiale e poi doccia e pizza con il team che ringrazio davvero tanto per il supporto.
Qualche ora dopo scopro che anche Marco Stefanetti e Stefano Vada, nostri atleti, hanno tagliato il traguardo di questa bella gara in 3h50’ il primo e 4h07’ il secondo. Entrambi hanno colto un ottimo risultato.
Complimenti all’impeccabile organizzazione della Lago Maggiore Marathon che sicuramente rifarò il prossimo anno.
INFINE VOGLIO DEDICARE LA MIA GARA “PERFETTA” ALLA PICCOLA EMMA CHE STA PER ARRIVARE E CHE SARA’ FIN DA SUBITO UNA DI NOI.
Simone Leo