Setto sul display dell’orologio solo i Km percorsi, non voglio vedere il tempo
che passa ma solo affidarmi alle sensazioni. 3 2 1 VIA!!! Si parte!! Davanti
allo stadio Bentegodi di Verona ci sono circa 5000 persone che si apprestano ad
affrontare i 21097 metri della V edizione della Romeo e Giulietta half
marathon. Alle 10 esatte del 19 Febbraio parte questa mezza che si sviluppa
tutta all’interno della città di Verona, la giornata è fresca e nuvolosa. Come
sempre, in gare così affollate, i primi metri sono dedicati a farsi largo tra i
corridori cercando di arrivare ad un punto di equilibro, dopo un paio di
chilometri raggiungo la giusta velocità di marcia. Al 5° chilometro si passa
davanti all’arrivo percorrendo via Roma che nella prima parte è in pavè,
bisognerà farci l’abitudine perchè gran parte del percorso si sviluppa su
questo tipo di superficie (meno male che non piove!). Vedo davanti a me uno dei
tanti pacer cerco così di raggiungerlo senza strafare e verso il 10° Km sono
dietro al gruppetto, a metà gara guardo per la prima, e ultima volta, il tempo; ricordo di aver letto su una rivista che i top runners, nella maggior parte dei casi, stabiliscono i loro personali facendo uno split negativo cioè percorrendo la seconda parte della gara più veloce della prima, non sono un top runner ma ci provo anch’io. Al 14° Km si ripassa sotto l’arco della partenza e dopo qualche Km si attraversa il ponte Scaligero per uscire su corso Castelvecchio dove vedo la mia ragazza che pazientemente mi segue in queste
trasferte, si arriva così alla parte finale della gara, la più affascinante perchè si snoda all’interno del centro storico tra i vicoli della città vecchia, peccato non potersi distrarre per ammirare gli scorci che la città offre, sembra di correre in un’altra epoca, ma il fondo sconnesso, i continui cambi di direzione e i paletti di cemento richiedono attenzione. Verso il 20° Km lascio il pacer e provo ad allungare, dopo una curva a gomito si percorrono i 100 metri più suggestivi di tutta la corsa: una passerella in legno all’interno dell’Arena una sensazione incredibile! Si esce su piazza Brà dove è posto l’arrivo, fermo il cronometro e alzo le braccia è stata una bellissima corsa all’interno di una città magica! Alla fine ho anche migliorato il mio personale spostando il limite un pò più in là....almeno fino alla prossima gara.
Riccardo
che passa ma solo affidarmi alle sensazioni. 3 2 1 VIA!!! Si parte!! Davanti
allo stadio Bentegodi di Verona ci sono circa 5000 persone che si apprestano ad
affrontare i 21097 metri della V edizione della Romeo e Giulietta half
marathon. Alle 10 esatte del 19 Febbraio parte questa mezza che si sviluppa
tutta all’interno della città di Verona, la giornata è fresca e nuvolosa. Come
sempre, in gare così affollate, i primi metri sono dedicati a farsi largo tra i
corridori cercando di arrivare ad un punto di equilibro, dopo un paio di
chilometri raggiungo la giusta velocità di marcia. Al 5° chilometro si passa
davanti all’arrivo percorrendo via Roma che nella prima parte è in pavè,
bisognerà farci l’abitudine perchè gran parte del percorso si sviluppa su
questo tipo di superficie (meno male che non piove!). Vedo davanti a me uno dei
tanti pacer cerco così di raggiungerlo senza strafare e verso il 10° Km sono
dietro al gruppetto, a metà gara guardo per la prima, e ultima volta, il tempo; ricordo di aver letto su una rivista che i top runners, nella maggior parte dei casi, stabiliscono i loro personali facendo uno split negativo cioè percorrendo la seconda parte della gara più veloce della prima, non sono un top runner ma ci provo anch’io. Al 14° Km si ripassa sotto l’arco della partenza e dopo qualche Km si attraversa il ponte Scaligero per uscire su corso Castelvecchio dove vedo la mia ragazza che pazientemente mi segue in queste
trasferte, si arriva così alla parte finale della gara, la più affascinante perchè si snoda all’interno del centro storico tra i vicoli della città vecchia, peccato non potersi distrarre per ammirare gli scorci che la città offre, sembra di correre in un’altra epoca, ma il fondo sconnesso, i continui cambi di direzione e i paletti di cemento richiedono attenzione. Verso il 20° Km lascio il pacer e provo ad allungare, dopo una curva a gomito si percorrono i 100 metri più suggestivi di tutta la corsa: una passerella in legno all’interno dell’Arena una sensazione incredibile! Si esce su piazza Brà dove è posto l’arrivo, fermo il cronometro e alzo le braccia è stata una bellissima corsa all’interno di una città magica! Alla fine ho anche migliorato il mio personale spostando il limite un pò più in là....almeno fino alla prossima gara.
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